Ieri, 40 anni fa, veniva assassinato dalla mafia un uomo audace e ironico: Peppino Impastato.

Un uomo certamente privo di buon senso, del buon senso che i siciliani respiravano negli anni settanti in Sicilia, il buon senso di un compromesso con la mafia per una vita tranquilla e indifferente, per l’esistenza.
Di compromessi, lui, non ne voleva alcuni, era un “siciliano libero”, come lo descrivono ancora i suoi amici.

Un giufrè, un giullare, un uomo scellerato e profondamente autentico, che ha avuto il coraggio di denunciare la mafia in un piccolo paesino della sicilia.